Il comune di Sciacca ha ottenuto dalla regione Sicilia il riconoscimento di città ad economia prevalentemente turistica e d’arte. Uno status che consentirà di accedere ai fondi europei da una corsia preferenziale, quella che spetta alle città turistiche appunto, sempre, però, dietro presentazione di un progetto. Sciacca ha finalmente ricevuto lo status di città ad economia turistica – dice oggi l’assessore alle politiche commerciali del comune di Sciacca, Giuseppe Caruana – ma qualcuno dimentica che la nostra città lo era già dal 2001. Infatti, un decreto firmato dall’allora assessore regionale Michele Cimino, nel luglio del 2001, riconosceva Sciacca come città ad economia turistica. Nel 2001, però, – continua Caruana - bastava una semplice richiesta da parte del sindaco alla Regione ottenere lo status. Quest’anno, invece, per ottenere quest’ulteriore riconoscimento, bisognava rispettare dei parametri fissati dalla Regione. Quindi, la cittadina termale, campa ufficialmente grazie al turismo, ma quali sono i dati snocciolati dall’amministrazione saccense e per i quali si è ottenuto lo status di città ad economia turistica? Il comune di Sciacca investe circa 700 mila euro l’anno, (270 mila solo per il carnevale) per le attività turistiche, ha monumenti storici di enorme rilevanza, e secondo i dati ufficiali di Sciaccamare, viene visitata mediamente durante l’anno da circa 400 mila persone. Adesso – continua l’assessore alle politiche commerciale – bisognerà migliorare la cultura dell’ospitalità, e innalzare la qualità di tutti i servizi fin qui offerti. Adesso, però, si dovranno migliorare i parcheggi in centro storico e crearne di nuovi in tutto il territorio saccense, bisognerà cercare di fare restare aperto l’ufficio turistico anche di sabato, provare a fare restare aperti i musei dalla mattina alla sera, cercare di valorizzare il castello Luna, chiuso da anni e mai sfruttato pienamente (anche se quest’ultimo è in mano ad una cooperativa privata che ancora non sembra avere le idee chiare sul futuro del monumento). E ancora, una città che afferma di campare con il turismo, non può permettersi di avere strade non asfaltate o in pessime condizioni, non può convivere con zone dove l’acqua manca del tutto o arriva saltuariamente, non può non avere degli accessi ai litorali e deve cercare di innalzare la propria festa più rappresentativa, il carnevale, a livelli qualitativi nazionali, cercando di organizzare altri eventi durante l’anno che possano richiamare i turisti. Insomma, il lavoro da fare c’è e manca solo l’imbarazzo della scelta da dove iniziare. Dobbiamo migliorare tutti i servizi - dice Caruana - anche perché , ogni due anni, bisogna presentare alla Regione i dati per una rivisitazione degli standard. Lo status di città turistica, infatti, può anche essere ritirato.
Franco Iacch
Fonte:AgrigentoFlash.it
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