“Ci accomunano – ha
detto nel suo intervento il sindaco Fabrizio Di Paola – storia, cultura, voglia
di sapere, di conoscere, desiderio di pace. Quanti siciliani sono venuti da voi
a cercare lavoro e una realizzazione. E quanti cittadini provenienti da altre
terre hanno cresciuto i loro figli da noi, perché hanno amato subito la nostra
terra, perché sono stati accolti con affetto, perché hanno trovato lavoro.
Gente proveniente da terre lontane, povere o insanguinate da guerre, da scontri
tribali, da odi, da regimi dittatoriali come avviene in Siria, a Gaza, come è
avvenuto qualche anno fa nella ex Jugoslavia, nel cuore del nostro vecchio
continente”.
“Nelle nostre scuole, -
ha aggiunto il sindaco Di Paola – ogni anno ci sono sempre più ragazzi che
attraversano il mare e si stabiliscono da noi. Così come tanti sono i figli
nati a Sciacca da genitori stranieri, perfettamente integrati. Chi è nato in
questa terra, si sente siciliano, saccense a tutti gli effetti. Non c’è alcuna
distinzione di religione, cultura, colore della pelle. “Benvenuti a Sciacca,
terra che amo, terra antica ma dallo spirito sempre giovane, capitale
dell’ospitalità e della tolleranza”.
L’incontro si è
con
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