Giovanni Tumbiolo e Nino
Carlino, imprenditore ittico di Sciacca, sono stati eletti per i
prossimi tre anni rispettivamente Presidente e Vicepresidente del
Distretto Produttivo della Pesca. La decisione è stata presa dal
nuovo Consiglio d’Amministrazione del Distretto riunitosi stamani
presso Palazzo dei Normanni a Palermo.
“In questo momento cosi difficile per il settore della pesca – ha dichiarato Tumbiolo dopo esser stato rieletto – vedi l’annosa “guerra del pesce” e la drastica riduzione dei natanti, vi è un enorme bisogno di fare squadra e di aprire nuove frontiere e nuovi mercati per far si che il mare sia utilizzato in maniera responsabile". "Il mare – ha sottolineato Tumbiolo - deve essere curato con il supporto della ricerca scientifica, da qui l’azione intrapresa in questi anni dall'Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, e con l'ausilio delle “sentinelle del mare”, cioè i pescatori. Per i prossimi tre anni -ha concluso Tumbiolo- il Distretto della Pesca proseguirà il suo impegno sul fronte dei quattro ambiti d'azione: l'internazionalizzazione, la finanza alle imprese, la ricerca, il trasferimento e innovazione tecnologica, per la costruzione di un modello del Distretto del Mediterraneo, come esempio di coesione e di integrazione tra le culture, fondato secondo i principi della “Blue Economy”, una filosofia di responsabilità individuale e produttiva per la salvaguardia ed utilizzo razionale delle risorse marine condivise con i Paesi rivieraschi”.
“In questo momento cosi difficile per il settore della pesca – ha dichiarato Tumbiolo dopo esser stato rieletto – vedi l’annosa “guerra del pesce” e la drastica riduzione dei natanti, vi è un enorme bisogno di fare squadra e di aprire nuove frontiere e nuovi mercati per far si che il mare sia utilizzato in maniera responsabile". "Il mare – ha sottolineato Tumbiolo - deve essere curato con il supporto della ricerca scientifica, da qui l’azione intrapresa in questi anni dall'Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, e con l'ausilio delle “sentinelle del mare”, cioè i pescatori. Per i prossimi tre anni -ha concluso Tumbiolo- il Distretto della Pesca proseguirà il suo impegno sul fronte dei quattro ambiti d'azione: l'internazionalizzazione, la finanza alle imprese, la ricerca, il trasferimento e innovazione tecnologica, per la costruzione di un modello del Distretto del Mediterraneo, come esempio di coesione e di integrazione tra le culture, fondato secondo i principi della “Blue Economy”, una filosofia di responsabilità individuale e produttiva per la salvaguardia ed utilizzo razionale delle risorse marine condivise con i Paesi rivieraschi”.
Tumbiolo ha sottolineato la possibilità
di esportare il modello del Distretto anche in Paesi extra-mediterranei,
Africa Sub-sahariana e Medio Oriente allargato.
Nella stessa mattinata, presso la “Sala
Rossa” dell’Assemblea Regionale Siciliana, si è riunito in sessione
plenaria l’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo che ha visto la
partecipazione del Dott. Dario Cartabellotta, Assessore alle Risorse
Agricole ed Alimentari della Regione Siciliana; di S.E Guido De Sanctis,
già Console a Bengasi e recentemente nominato Ambasciatore d’Italia in
Qatar; dell’on. Salvino Caputo, in rappresentanza dell’Ars, del Dott.
Fulvio Rustico, Consigliere del Ministero degli Affari Esteri, e di
rappresentanti delle delegazioni di Malta, Tunisia, Libia, Turchia,
Guinea Equatoriale, Repubblica del Congo, Mauritania, Marocco, Costa
d’Avorio, Mozambico, Algeria, Yemen e Oman. Nel corso dei lavori è stata
discussa la bozza del “Rapporto Annuale sulla Pesca e sull'Acquacoltura
in Sicilia 2012”, redatto annualmente dall’Osservatorio della Pesca del
Mediterraneo e che presenta alcuni contributi di rappresentanti di
Paesi del Mediterraneo.
A fornire alcuni dati salienti in merito
al comparto pesca siciliano è stato l’ing. Giuseppe Pernice,
Coordinatore dello stesso Osservatorio. “E’ necessario –ha sottolineato
l’ing. Pernice- invertire la rotta tracciata dalla politica dell’Ue in
materia di pesca, bloccare le demolizioni e lo smantellamento della
flotta siciliana in atto dal 1991. Il fatto anomalo, oltre che grave, è
evidenziato dalla attuale misura delle demolizioni che ha interessato
pescherecci relativamente giovani; ciò è indice significativo della
mortalità del comparto peschereccio che ovviamente si riflette su tutto
l’indotto e la filiera ittica.
Tale “fotografia” appare ancor più
sconfortante se consideriamo che la pesca e l’acquacoltura rappresentano
lo 0,58% dell’intera economia siciliana, mentre le stesse attività
occupano lo 0,17% nelle economie delle altre regioni a “obiettivo
convergenza” (Campania, Calabria e Puglia) e lo 0,08% nel resto
dell’Italia. Pertanto è rinnovata anche quest’anno la proposta, come
Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, di rinnovamento tecnologico
della flotta peschereccia; ribadiamo ancora una volta la necessità di
pervenire alla costruzione di pescherecci ecocompatibili e meno
energivori.
Altra questione è quella della crescente
presenza nel Mediterraneo di “Zone Economiche Esclusive” istituite
unilateralmente da Paesi rivieraschi; ciò potrebbe essere accettato
soltanto a patto che le marinerie di questi Paesi, impegnate negli
stessi areali dei pescatori siciliani, condividano le stesse regole
comunitarie”. La folta delegazione libica, fra i quali un
rappresentante del neo Presidente libico Magarief, ha elogiato il ruolo
di pace svolto dal Governo regionale e dal Distretto della Pesca,
sottolineando la necessità di proseguire nel processo di cooperazione
avviato nei mesi scorsi.
L’Assessore Cartabellotta ed il
Presidente del Distretto, Giovanni Tumbiolo, hanno consegnato un
riconoscimento al Console De Sanctis per la sua vicinanza e sostegno ai
pescatori mazaresi nei recenti casi di sequestri. L’assessore
Cartabellotta, dopo aver plaudito all’attività del Distretto ed al
lavoro dell’Osservatorio per la Pesca del Mediterraneo, portando il
saluto del Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha
affermato: “Purtroppo, ed il Rapporto sulla Pesca ed Acquacoltura lo ha
confermato, assistiamo a gravi conseguenze sul reddito e
sull’occupazione nel settore della Pesca. Si pone pertanto la necessita
di regionalizzazione della politica della Pesca; una nuova prospettiva
mediterranea della pesca attraverso la cooperazione transfrontaliera”.
II Dott. Rustico ha portato ai partecipanti ai lavori il saluto del
Ministro degli Esteri Terzi.
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