24 sett 2013 -
La convocazione di un'assemblea dei Comuni siciliani “per un confronto
aperto, per capire in concreto quali funzioni si intendono attribuire
alle nuove entità territoriali” in sostituzione delle soppresse
province, “quale dovrà essere la loro consistenza e funzionalità da un
punto di vista normativo, organizzativo, amministrativo, politico,
finanziario, nonché i nuovi assetti politico-istituzionali del
territorio”. E’ la richiesta contenuta nel documento frutto
dell’incontro tra sindaci delle province di Agrigento, Palermo e Trapani
riunitisi a Sciacca lo scorso 9 settembre su iniziativa del sindaco di
Sciacca Fabrizio Di Paola per discutere dell'istituzione dei Liberi
Consorzi dei Comuni prevista dalla legge regionale numero 7 dello scorso
marzo che ha abolito le Province. Il documento è stato trasmesso ieri
al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e all’assessore
alle Autonomie Locali Patrizia Valenti.
All’incontro
del 9 settembre, nell’aula consiliare “Falcone e Borsellino” del Comune
di Sciacca erano rappresentate 21 realtà locali con sindaci, assessori e
presidenti di Consiglio di: Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio,
Calamonaci, Caltabellotta, Castelvetrano, Cattolica Eraclea, Chiusa
Sclafani, Cianciana, Contessa Entellina, Giuliana, Lucca Sicula, Menfi,
Montallegro, Montevago, Partanna, Poggioreale, Ribera, Sambuca di
Sicilia, Santa Margherita di Belice, Sciacca.
“I
rappresentanti dei comuni partecipanti all’Assemblea – è scritto nel
documento inviato al governo – rivendicano la propria identità nonché la
facoltà di aggregarsi con altri comuni di un territorio omogeneo, che
lega realtà già unite da storia, tradizioni, economia, progetti di
sviluppo,interessi che i Comuni hanno già sperimentato con esperienze
amministrative, economiche e interrelazioni di vario genere. Questo
territorio vuol far valere le proprie specificità nei confronti del
legislatore con una gestione innovativa e unificante che valorizzi
un’area ricca di risorse e caratteristiche uniche”.
“Il
Libero Consorzio dei Comuni – continua il documento - deve essere una
nuova e reale opportunità, una forma che aggreghi funzionalmente Comuni
uniti da identiche aspirazioni. Deve essere uno stimolo per portare
avanti un comune progetto di sviluppo economico, una entità che, nel
garantire i servizi essenziali, dia fiducia ai cittadini e agli
amministratori. Il Libero Consorzio dei Comuni deve essere uno strumento
di governo più efficace ed efficiente che unifichi e valorizzi ancor di
più un territorio già virtualmente costituito. A tal fine, rifiutano
entità preconfezionate dall'alto che non terranno conto di specificità
storiche, geografiche ed economiche; valutano la possibilità di
allargare la platea dei Comuni da coinvolgere, rispetto ai Comuni
individuati in questa primissima fase; Rilevano la necessità di
promuovere, nuovi momenti di incontro ai quali invitare per un
approfondimento anche l’Assessore regionale alle Autonomie Locali
Patrizia Valenti”.
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