Sciacca è la città della pesca (la seconda in Sicilia per importanza
della sua flotta), delle acque termali, del turismo marittimo, ma
soprattutto dell’artigianato. Le ceramiche dei maestri saccensi sono
conosciute in tutto il mondo, nel centro storico della città si possono
visitare piccole botteghe artigianali dove vengono esposti manufatti di
grande valore artistico come vasi, piatti, anfore e piastrelle. La
ceramica ha radici profonde nella storia di Sciacca, si pensa che le
prime fornaci risalgano al Trecento, tanto da segnarne nel corso dei
secoli l’economia. L’abilità manuale dei maestri saccensi non si ferma
solo alle maioliche ma si estende anche alla lavorazione del corallo
rosso, molto diffuso nel Mediterraneo, le vetrine dei gioiellieri sono
arricchite da preziosi pezzi unici dove il corallo è intrecciato in
maniera assolutamente originale all’oro. Sciacca è anche nota per il suo
Carnevale, tra i più antichi della Sicilia, le maestranze lavorano un
intero anno per costruire i carri che si ispirano prevalentemente a
personaggi pubblici, ogni carro è diverso dall’altro e racconta
attraverso balli e canti storie legate al costume del momento. Sciacca è
ricca di monumenti storici, chiese, palazzi e musei che fanno da
cornice alla città più popolata delle Terre Sicane.
Un
viaggio tra cantine e campagne, borghi ottocenteschi e masserie.
Itinerari pensati per promuovere un turismo sensoriale e che si
rivolgono a un target di visitatori interessato a scoprire i prodotti
tipici e le eccellenze enogastronomiche della Sicilia.
Sono le 12 "Strade del Vino e dei
Sapori" istituite da una legge regionale nel 2002 e dislocate nelle
principali province dell'Isola: da Palermo a Catania, passando per
Trapani, Agrigento, Messina e Ragusa.
Gli itinerari da oggi sono contenuti
nella guida Slowbook, realizzata da Edizione Belle e Buone Arti, che
domenica sarà presentata al Vinitaly, come testimonial della Sicilia e
dei suoi prodotti doc e dop.
La Strada del Vino Terra Sicane è uno
delle dodici itinerari proposti e si snoda dal borgo più bello d'Italia,
Sambuca di Sicilia nella Valle del Belìce, fino Sciacca , passando per
Santa Margherita del Belìce, Montevago e Menfi. Proprio in questa parte
di Sicilia che si trovano alcune delle aziende vitivinicole che più
hanno contribuito al successo al successo dell'enologia siciliana nel
mondo: da Planeta a Donnafugata.
In provincia di Trapani, invece, gli
itinerari sono quattro: Alcamo, Erice e Marsala e Val di Mazara, nella
punta estrema della Sicilia occidentale, dove tra i doc spicca il Delia
Novelli, ottenuto dalla vinificazione di varietà autoctone (dal Grillo
all'Insolia per i bianchi; al Nero d'avola o Perticone per i rossi) sia
di varietà alloctone ( Chardonnay per il Bianco, Cabernet e Merlot per
il rosso).
I dodici percorsi intrecciano storia e
tradizione e sono stati pensati per attrarre visitatori non solo
interessati a godere delle bellezze artistiche e culturali della
Sicilia. "Le strade del Vino sono state istituite con una legge
regionale del 2002 e rappresentano un network che bisogna rafforzare -
dice il presidente Federazione Strade del Vino di Sicilia Gori Sparacino
- unos trumento di promozione del territorio e delle nostre eccellenze
agroalimentari".
Fonte: Corriere di Sciacca
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