In Sicilia si mangia bene. Ma non ditelo ai golosoni in transito per le province di Agrigento, Trapani o Palermo giacché la cucina d’autore, straripante a Ragusa, Siracusa e dintorni, langue nella parte occidentale dell’isola. Per questo merita pubblicità il lavoro che da quasi due anni porta avanti Angelo Pumilia nella natia Sciacca, ai fornelli del ristorante Disio, aperto in centro, a un passo dal mare, ristorantedisio.it, 0925.86922.
Trentatreenne avvocato mancato, dopo l’alberghiero decide di volteggiare per anni nella palestra creativa del Clandestino di Moreno Cedroni. Ma la vera passione è il Giappone: i fumetti manga «ma soprattutto la cucina». Ecco allora squarci diffusi di tecnica nipponica illuminare il grande patrimonio di pesce azzurro saccense, segnato da una storica predilezione per l’agrodolce (la spatola soprattutto). Oscillante tra oriente e occidente, lo chef canta e porta la croce, ma sempre con scanzonata ironia, in un contesto semiserio da 30 coperti.
Pregate che in menu ci siano i Ravioli con sardine fresche, ricotta salata e burro bruciato alle acciughe o il Filetto di ricciola con mele cotogne, mostarda di cipolle rosse e salsa di rape rosse. E, prima, il Gambero rosso di Mazara affumicato al carbone vegetale con zuppa di trippa di vitello. Il quinto quarto, ecco l’altro grande tarlo del Pumilia.
Trentatreenne avvocato mancato, dopo l’alberghiero decide di volteggiare per anni nella palestra creativa del Clandestino di Moreno Cedroni. Ma la vera passione è il Giappone: i fumetti manga «ma soprattutto la cucina». Ecco allora squarci diffusi di tecnica nipponica illuminare il grande patrimonio di pesce azzurro saccense, segnato da una storica predilezione per l’agrodolce (la spatola soprattutto). Oscillante tra oriente e occidente, lo chef canta e porta la croce, ma sempre con scanzonata ironia, in un contesto semiserio da 30 coperti.
Pregate che in menu ci siano i Ravioli con sardine fresche, ricotta salata e burro bruciato alle acciughe o il Filetto di ricciola con mele cotogne, mostarda di cipolle rosse e salsa di rape rosse. E, prima, il Gambero rosso di Mazara affumicato al carbone vegetale con zuppa di trippa di vitello. Il quinto quarto, ecco l’altro grande tarlo del Pumilia.
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