I carabinieri della Compagnia di Sciacca ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere provvedendo all’arresto degli autori di una rapina a mano armata avvenuta lo scorso 27 maggio 2010 ai danni di una rivendita di tabacchi di Santa Margherita Belice. Le indagini, efficacemente coordinate dalla locale Procura della Repubblica, erano partite grazie all’intuito di un militare dell’Arma che, appena due giorni prima, aveva notato la presenza di un individuo “sospetto” che si aggirava per le vie della cittadina belicina. Nella notte fra il 27 e il 28 maggio, i militari avevano arrestato in flagranza di reato un giovane pregiudicato di 29 anni con l’accusa di rapina a mano armata. Il malvivente Salvatore Beltrame, originario di Poggioreale, unitamente ad altri due soggetti all’epoca ignoti, alle ore 16.30 circa era entrato nella tabaccheria di via Umberto I con volto travisato e armato di pistola. I tre, minacciando il titolare del negozio ed in presenza di una bambina di soli 10 anni, avevano svuotato il registratore di cassa contenente 400 Euro in contanti. Poco dopo una segnalazione al 112 aveva permesso ai carabinieri di intervenire sul posto avviando le indagini. Sull’autovettura utilizzata per la fuga dai tre malviventi i carabinieri avevano rilevato numerose impronte digitali che, in breve tempo, avevano condotto all’identificazione degli altri due complici, il 22enne Giovanni Lo Monaco, con precedenti di polizia, ed il 19enne Giuseppe D’angelo, incensurato, entrambi originari di Castelvetrano. Successivamente il quadro probatorio è stato arricchito dal risultato delle indagini tradizionali mediante l’acquisizione di informazioni testimoniali, l’esame dei filmati della rapina e l’analisi dei tabulati telefonici. A chiudere il cerchio, infine, le indagini tecnico-scientifiche condotte dai carabinieri del Ris di Messina sulle tracce di Dna rilevate su una felpa utilizzata durante la rapina, le quali hanno confermato il già grave quadro accusatorio. Gli arrestati sono stati associati alla locale Casa Circondariale di Sciacca a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Fonte: AgrigentoFlash.it
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