Per i saccensi, operatori culturali, soggetti politici e gente comune, l’inaugurazione nella vicina Burgio di un museo della cera mica è stato un vero e proprio “schiaffo morale”. La città che vanta una tradizione storica tra le più antiche d’Italia, dove operano oltre quaranta botteghe artigianali e dove sorge un liceo artistico che sforna ceramisti, l’iniziativa di Burgio è stato come un sorpasso in curva, un vero “affronto” che deve tradursi in forte critica al mondo politico ed ai governi cittadini che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi. In pochi anni, una piccola cittadini dell’entroterra, che una volta era purtroppo nota per fatti delittuosi o per la presenza di aree boschive naturali di rara bellezza, è stata in grado di dotarsi di una proposta culturale di qualità, elevando Burgio a centro di affermata tradizione ceramica artistica e tradizionale, con ulteriori possibilità di sviluppo. A Sciacca, invece, si parla da decenni di realizzare un museo della ceramica che ospiti i manufatti artistici di pregio oggi custoditi in vari musei siciliani o in collezioni private e che sia da traino per ulteriori e importanti flussi turistici, ma senza risultati concreti.
Giuseppe Recca
Giuseppe Recca
Fonte: TeleRadioSciacca.it
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