Approvazione e incoraggiamento al “Progetto Kronio” sono stati espressi da Lorenzo Salvagio, presidente del Club Unesco di Sciacca agli studiosi che nei giorni scorso hanno effettuato una missione esplorativa nelle grotte di San Calogero. Il complesso sotterraneo del monte Kronio è riconosciuto dalla comunità scientifica come un unicum in Europa e forse al mondo, ma deve essere ancora compiutamente studiato. E’ una miniera di informazioni che devono essere estratte e decifrate da varie branche della scienza. Il suo respiro vaporoso è un fenomeno sfruttato da millenni per curare tante malattie ma è solo uno dei tantissimi aspetti di un sito straordinario. Nelle viscere della montagna l?intervento dell’uomo e della natura si sono intrecciati nei secoli lasciando un concentrato eccezionale di testimonianze e reperti. Il “Progetto Kronio” è portato avanti dagli esploratori storici delle Stufe di San Calogero, gli esperti del CAI di Trieste, e dagli speleologi della “Venta” una organizzazione scientifica che opera soprattutto all’estero con specialisti nelle ricerche in ambiente ostile, come è l’interno del Kronio: lì sotto calore ed umidità sono elevatissimi e l’organismo umano resisterebbe solo pochi minuti a queste condizioni estreme senza l’impiego di tecniche e attrezzature particolari: nel corso delle esplorazioni passate si sono verificati incidenti anche gravi ed uno addirittura mortale. Nel ?”Progetto Kronio” saranno condotti studi in diverse discipline scientifiche che cercheranno di rispondere a molti misteri ancora custoditi dalla montagna sacra di Sciacca. Biologia: quali microorganismi si sono sviluppati in questo ambiente isolato per millenni dallo spazio esterno? Speleologia: come si sono generate queste grotte straordinarie? Per queste indagini collaborerà anche il professor Paolo Forti dell’Università di Bologna. Endoclimatologia: il clima interno al Kronio non è un frammento del clima esterno come in tutte le grotte ma è straordinario perché si genera dalle profondità della terra. In che modo? A questo interrogativo si dedicherà il dipartimento di Fisica generale dell’Università di Torino. Fisiologia: queste condizioni estreme di calore e umidità che effetti hanno sul corpo umano? Questi studi saranno curati dall?Università di Trieste e dall’Ospedale Cervello di Palermo. E ancora, è ipotizzabile riprodurre in ambiente artificiale la salubrità dei vapori di quella parte delle grotte di Sciacca che da millenni sono usate a scopi terapeutici? Secondo il Club Unesco è importante continuare le esplorazioni e diffonderne i risultati anche tramite la produzione di documentari di livello internazionale tipo quelli del National Geographic o della BBC col doppio effetto della divulgazione scientifica e della promozione turistica. Anche questo è previsto nel ?Progetto Kronio?. Il club Unesco di Sciacca ha dichiarato il proprio sostegno alle spedizioni ed ha messo a disposizione un concreto aiuto per le ricerche cioè l’alloggio a Sciacca per quattro scienziati. L’archeologia è la disciplina più interessata agli studi perché nelle grotte, prima che si sviluppassero i fenomeni geotermici, hanno abitato per diversi millenni degli uomini che hanno lasciato una grande quantità di reperti interessantissimi. Il professor Santi Tinè, che ha avuto un ruolo fondamentale negli studi del Kronio, è recentemente scomparso. Lorenzo Salvagio, responsabile del club Unesco di Sciacca ha proposto di intitolare a questo studioso di origini siciliane un ipogeo del complesso di San Calogero. La proposta è stata accolta dal professor Gianni Badino, speleologo della “Venta” e docente dell’Università di Torino, che si è impegnato ad individuare un sito adeguatamente significativo da dedicare alla memoria di Tinè, un vero pioniere negli studi del Kronio.
Fonte AgrigentoFlash.it
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